domenica 28 giugno 2009

Foto del mese
















Colore testo

Eventi del mese

Sabato 6 orto ERBACEE PERENNI "SELVATICHE

Domenica 7 Mostra mercato di piante per il giardino,l'orto e l'ambiente
Convegno sul tema "PIANTE NEL VERDE PUBBLICO"
A cura del prof. Graziano Rossi
Conversazione sul tema "I GIARDINI VENUTI DAL VENTO"
A cura di Gabriella Buccioli
  • Apertura dell'Orto : sabato ore 15-18;domenica ore 10-12.30;15-18
  • Visita guidata all'orto :domenica ore 16

Giovedì 11 ITINERARI BOTANICI

Morcote sul Lago di Lugano ,"Il giardino delle Meraviglie"

Le collezioni

Un complesso lavoro di riorganizzazione iniziato da qualche anno e ancora in corso tende a costruire cataloghi delle specie presenti. Pur lasciando spazi per l'incremento delle specie della flora lombarda e di quelle esotiche necessarie per la didattica, l'orientamento prevalente prevede l'aumento e la costituzione ex novo di collezioni monografiche, per generi o famiglie di particolare interesse scientifico-didattico e compatibili con le condizioni climatiche locali.



Le serre di Scopili. Sono formate da due corpi collegati da un atrio comune. Nel corpo orientale è mantenuta una serie di specie di Cicadine tra le più rappresentative dal punto di vista didattico. Nel corpo occidentale si trova una collezione di piante succulente di vecche costituzione integrata con donazioni da parte di privati. Vi sono specie di Cactacee, Liliacee, Composite, Asclepiadace, Eurofobiacee, Vitacee.




La serra delle piante utilitarie. Questa serra che ospita una serie di piante esotiche da frutto, aromatiche, da legno e ornamentali, è utilizzata anche come serie di ricovero invernale di piante in vaso. Vi è mantenuto anche un gruppo di individui di Cyperus papyrus in pieno rigoglio, introdotto dalle stazioni siciliane.



La serra caldo umida. Fu costruita durante la direzione di Ruggero Tommaselli e attualmente contiene diverse specie esotiche di Palme, Pteridofite, Aracee, Eurofobiacee, ecc..




Il roseto. Istituito da Raffaele Ciferri come raccolta di sole varietà coltivate,è attualmente in ristrutturazione secondo un progetto delle direzione che prevede l'introduzione di una varietà di Rosa della flora euroasiatica, con settori più ridotti per categorie di ibridi opportunamente scelti per illustrare i rapporti formali e di discendenza con le specie spontanee.




La serra detta delle Orchidee. Attualmente l'interesse per la collezione di Orchidee si è ridotto a pochi rappresentanti dei generi più noti; Tommaselli introdusse una collezione di Tillandsia e di Filicine; queste ultime sono in fase di incremento.



Le azalee. Pue non avendo un particolare valore scientifico, meritano di essere ricodrdate i due folti gruppi di azalee (Rhododendrun indicum) in diverse varietà coltivate, impiantate con evidenti scopi estetici. La loro fioritura, assieme a quella del Roseto è considerata dalla cittadinanza un elemento acquisito del verde urbano.

Cenni storici


E' probabile che fin dal 1520 esistesse un orto con collezioni di piante officinali presso l'abitazione in Pavia di Leonardo Leggi, lettore di "Medicina Pratica Ordinaria", ma l'ubicazione di questo primo Orto rimane incerta, come pure è probabile che esso abbia cambiato sede più volte durante il lettorato dei Semplici nel quale si successero una trentina di Lettori, fino al 1763, quando divenne Lettore Fulgenzio Vitman, cui si deve l'opera si sensibilizzazione e persuasione delle autorità competenti al fine di creare una struttura adeguata per l'insegnamento della Botanica. E grazie all'operosità di Vitman finalmente nel 1773 prende corpo l'attuale Orto Botanico di via San Epifanio.
In pochi anni l'Orto viene sistemato e gli edifici dell'ex convento lateranense di San Epifanio destinato all'Istituto di Botanica. L'Orto Botanico subì nel corso degli anni numerosi trasformazioni fino ad ampliarsi nel 1887 occupando gli attuali 3 ettari circa.
Nel secondo dopoguerra venne radicalmente trasformata la facciata dell'istituto e venne architettata con l'ampio scalone frontale abbraccinate la fontana circolare, così da restituire unità archittetonica alla facciata stessa.